Riflessioni sul cambiamento per un rilancio necessario. concretizzare l’utopia

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Patrizio Bianchi Economista Cattedra Unesco Education Growth and Equality e Coordinatore Comitato esperti presso il Ministero dell’Istruzione programmazione riapertura scuole.

Partendo da uno scenario post-emergenziale è necessario analizzare concretamente quelle che sono le possibilità di rilancio economico del Paese. La situazione oggi è assolutamente critica: il coronavirus ha colpito pesantemente il nostro sistema produttivo, un sistema produttivo che era arrivato al febbraio 2020 con la pesante eredità di tassi di crescita, che negli ultimi 40 anni erano i più bassi d’Europa. Nel febbraio 2020, nella fase di avvio della pandemia, l’Italia aveva un tasso di crescita dello 0,3% su media nazionale, che vuol dire che tolte le tre regioni che crescevano più del 1% (sostanzialmente il triangolo Milano, Bologna, Padova, che tra l’altro è stato quello più colpito dal coronavirus), il resto del Paese era già in condizione di recessione. Il coronavirus ha bloccato in particolare le regioni più dinamiche e i settori di maggior traino, a partire dal turismo, ed ha sostanzialmente messo in ginocchio una quantità di imprese, di imprenditori e di famiglie che erano già a livello di sopravvivenza. La platea degli utenti del microcredito si è così ampliata a dismisura, perché abbiamo non soltanto avuto una riduzione drammatica della produzione ma abbiamo avuto anche una riduzione dei consumi e della capacità di consumo delle famiglie. In questo caso allora un intervento del Microcredito non è soltanto un’operazione che va scritta e immaginata in un’idea futura e futuribile di città ideale, ma è un intervento assolutamente necessario oggi per contribuire a rilanciare l’economia italiana. Un rilancio assolutamente necessario che passa attraverso l’identificazione di modalità nuove di organizzazione produttiva, in cui il microcredito può diventare un elemento fondante. Il microcredito, che si basa come è stato detto prima su un vecchio, ma non desueto concetto di onore e di fiducia, diventa modo attuale per ristabilire delle piattaforme economiche in grado di rilanciare una ripresa stabile, in cui fiducia reciproca e credibilità personale sono pilastri sempre più riconosciuti di un nuovo sviluppo umano. In questo senso un sistema win-win di economia sostenibile e di prossimità sul territorio diventa non sono soltanto un’importante riflessione teorica, ma una necessità di politica economica assolutamente attuale e devo dire cogente in questo momento. Rispetto a questo, l’idea che con il microcredito sono state attivate delle nuove imprese in quell’area che sembrava marginale rispetto al mercato, oggi diventa un riferimento assolutamente cruciale per tutta l’economia italiana, ampliando l’area degli scambi e della partecipazione; non dimentichiamo che uno dei problemi principali per noi è la riattivazione del mercato, come luoghi degli scambi fisici, ma anche immateriali di conoscenze, saperi, antiche e nuove saggezze, beni questi che per essere scambiati necessitano di fiducia e riconoscimento reciproco. I mercati in questo periodo sono stati chiusi e questa rivitalizzazione diventa assolutamente cruciale per un Paese come il nostro che è cresciuto essenzialmente di commercio internazionale. La capacità di rigenerare un mercato interno si fonda anche sulla capacità di promuovere nuove attività di produzione e servizio, comprese le attività di cura e benessere dell’individuo, che si aggiunge ed integra l’offerta del sistema sanitario e gli interventi del terzo settore. Questa capacità rigenerativa interna, che possa ricomporre la difficile trama delle solidarietà territoriali, diventa quell’elemento su cui noi possiamo ristabilire i processi di crescita in un tempo più breve di quanto non sia il bisogno di aspettare la completa riattivazione del mercato inter52 Microfinanza • 2020 • n. 30 intErvEnti E opinioni RIFLESSIONI SUL CAMBIAMENTO PER UN RILANCIO NECESSARIO. CONCRETIZZARE L’UTOPIA Patrizio Bianchi Economista Cattedra Unesco Education Growth and Equality e Coordinatore Comitato esperti presso il Ministero dell’Istruzione programmazione riapertura scuole MF_30_INnew_Layout 1 24/07/20 13.29 Pagina 52 nazionale. Esiste tuttavia un problema di competenze delle persone e non credo che sia sufficiente in questo momento elargire risorse a pioggia, bisogna investire sulle persone e sulle loro competenze. Proprio per questo il microcredito diviene oggi veramente importante: il microcredito investe sulle persone e quindi può diventare l’immagine di una società dinamica, che si muove dal basso, ma richiede un intervento sostanziale a livello nazionale di orientamento e di garanzia. Per evitare che il microcredito rimanga in una nicchia, importante sì, ma marginale rispetto alla dinamica economica complessiva, bisogna che questo diventi un meccanismo che coinvolga la scuola pubblica radicata nel territorio. Di recente il Comitato degli esperti presso il Ministero dell’Istruzione ha proposto “patti educativi di comunità” , richiamati dalle Lineeguida nazionali per la ripartenza post coronavirus. Questi patti fra la scuola e le parti più vive della comunità locale possono essere lo strumento formativo che serve a far sviluppare una cultura del Microcredito, una cultura del win-win. Io credo che la “Città Ideale”, come definisce questa pratica la professoressa Luisa Brunori nel suo recente volume, abbia in questo momento una grande opportunità: il coronavirus ci ha messo con le spalle al muro, se non riusciamo in questa fase a immaginare una tipologia nuova, una modalità nuova di scuola e di organizzazione sociale, da un lato, e dall’altra parte anche di riordino delle strutture dello Stato, abbiamo disperso la nostra capacità di rilancio. La “Città Ideale” con il suo ottimismo e la sua condivisione in un sistema sussidiario orizzontale, funziona nel momento in cui diventa un punto di riferimento per l’azione quotidiana, e noi ci troviamo invece in questa fase, in cui non solo l’Italia ma tutto il mondo prima ha rifiutato l’evidenza poi ha tentato di trovare delle vie nazionali come risposta, entrando tutti dentro una crisi profonda, per poi ritrovarsi ancora una volta a sperare di tornare ad una normalità, che in realtà normalità non era. Purtroppo era semplicemente la sanzione, la resistenza, di una discrepanza fra quello che potrebbe essere una società solidale e quella che invece è diventata una società semplicemente cieca. In questo momento parlare di microcredito vuol dire parlare di sviluppo e parlare di microcredito vuol dire anche parlare di un Paese non può accontentarsi di tornare alla normalità precedente.

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