Migranti, una risorsa

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Migranti, Una Risorsa

Mario Baccini
Presidente Enm

Il tema dell’integrazione è centrale per tutti i Paesi e deve necessariamente corrispondere a politiche di indirizzo economico che possono manifestarsi non solo nelle sedi parlamentari ma anche nelle assemblee locali e a livello regionale.

L’Europa ha dato delle indicazioni molto precise, le direttive Europee circa l’immigrazione sono molto chiare. È ovvio che nel nostro Paese come ricordava il Presidente Draghi, esiste un problema italiano, nel senso che l’Italia non può essere lasciata sola a gestire questo grande fenomeno, soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Così come anche l’intervento del Ministro Lamorgese in tal senso che ribadisce la necessità di accordi tra gli Stati europei per la gestione dei flussi.

La gestione dei migranti regolari sul territorio nazionale passa attraverso l’integrazione economica, che, a sua volta, non può prescindere da una educazione fininziaria che renda possibile l’autodeterminazione economica dei soggetti. Per sostenere questi processi l’azione di tutoraggio, “core” dell’attività dell’Ente Nazionale per il Microcredito, diventa fondamentale.

Su questo principio, infatti, sono stati ingegnerizzati dall’Ente i modelli per l’impresa secondo la “via italiana al microcredito”. Esiste infatti una netta differenza tra l’idea di microcredito che negli anni ‘70 ha animato nei Paesi in via di sviluppo questo progetto internazionale e quella che è la realtà nata in Italia nel 2005 in risposta all’appello delle Nazioni Unite per il raggiungimento dei millennium goals, oggi pilastri dell’Agenda 2030.

In questa analisi l’utilizzo di strumenti di educazione finanziaria e di microcredito si integrano perfettamente nella possibilità di costruire un tessuto economico di aziende sostenibili e tecnologicamente avanzate e allo stesso tempo recuperare al sistema quelle fasce svantaggiate che sono considerate non bancabili, contribuendo fattivamente alla lotta alla povertà e all’esclusione sociale e finanziaria.

In questa ottica non bisogna sottovalutare la valenza dei flussi migratori che interferiscono nel mercato del lavoro sostanzialmente arricchendolo di professionalità che compensano le carenze locali e che, come negli studi dei tre Nobel per l’economia 2021, influenzano attraverso relazioni di causa-effetto l’integrazione socio economica dei migranti nel tessuto nazionale prescindendo da fattori disgreganti come ad esempio le differenze salariali o di educazione. L’integrazione di migranti, dunque, diventa l’unica via di risposta alle necessità del mercato.

Di questo l’Europa è ben cosciente, tanto da aver investito grandi somme nei progetti che riguardano l’integrazione dei migranti nel mondo del lavoro, mentre un neo potrebbe essere la difficoltà di distribuire in modo equo risorse e attribuzioni nel sostegno alle persone in difficoltà che vengono aiutate attraverso i corridoi umanitari. Emergenze, soprattutto nel periodo invernale, per un Paese come l’Italia, prima porta dell’area mediterranea, crea numerose difficoltà anche dal punto di vista sociale e di sicurezza. Ciò non toglie che il nostro Paese, proprio attraverso la sua rete istituzionale e le attività promosse dal Ministero dell’Interno, stia facendo fronte a quelle che sono le prime necessità, allungando le prospettive per un’azione reale e sinergica che possa garantire non solo accoglienza, ma anche una regolare integrazione.

Oggi nel nostro Paese l’Ente Nazionale per il Microcredito è chiamato a svolgere un ruolo importante proprio sulla integrazione degli immigrati regolari. Parliamo di un grande progetto avviato grazie al sostegno del Ministero dell’Interno (progetto FASI) per integrare le persone che vivono in maniera regolare nel nostro Paese e capitalizzare questo patrimonio umano che è a disposizione. In questo progetto, poi, si configura anche una possibilità di sostenere le imprese ad alto valore innovativo e tecnologico promosse da giovani di varie nazionalità che operano sul territorio nazionale e che grazie alla call4action chiamata NEXT hanno potuto vedere incentivati i loro sforzi. Un progetto che ha promosso in accelerazione cinque aziende tecnologiche.

Ma l’azione sinergica con il Ministero degli Interni si concretizza anche attraverso altri progetti europei come il Fami (fondo asilo e migrazioni) che con l’azione pilota della Prefettura di Roma e l’apertura dello Sportello per l’autoimpiego dei migranti regolari (SIMPIL) ha deciso di percorrere quell’ultimo miglio tra il bisogno e la sua soddisfazione che si occupa di inclusione reale.

Noi stiamo svolgendo un ruolo di formazione, un ruolo di individuazione di queste persone e di tutti i problemi ad esse correlati. I fenomeni collaterali all’immigrazione senza controllo senza governo della stessa, sono sotto gli occhi di tutti, quindi è opportuno individuare queste persone, più meritevoli e capaci, formarle e inserirle nel tessuto socio-economico in modo da farle divenire produttive.

Concludo questa mia riflessione, ripartendo dal concetto dell’immigrazione, perché solo uno Stato che ha una forte vocazione legata all’economia sociale di mercato ha a cuore il tema dell’integrazione. Ma l’integrazione non riguarda soltanto gli immigrati, ma anche l’integrazione della povertà, l’integrazione dall’esclusione finanziaria e sociale e di tutti coloro che vivono nel nostro Paese, italiani e non italiani.

Quindi noi abbiamo un dovere in più, cioè integrare e affidare alle nuove generazioni anche un modello organizzato in maniera puntuale. Questo progetto, condiviso con la Prefettura di Roma per l’apertura dello sportello informativo, trova la sua necessità per sostenere i fenomeni migratori e governarli offrendo tutti gli elementi che ci sono oggi a disposizione nel nostro Paese. In questo caso lo Stato tramite la Prefettura sancisce il primato della presenza pubblica su fenomeni e su temi sensibili come questo.

Auspico che il progetto SIMPIL possa essere diffuso su tutto il territorio nazionale con il coinvolgimento di altre amministrazioni affinché diventi una best practices europea e fiore all’occhiello per il nostro Paese.

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