Il microcredito a Ostia: Punto di forza per il territorio

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Il microcredito a Ostia: Punto di forza per il territorio

Avv. Paolo Tetto

Sommario

  1. Premesse
  2. Intervista al Dott. Marco Bagazzini
  3. La storia di Luca Leoni
  4. Il sogno di Giusy Somma

Premesse

Non esiste sviluppo locale senza attente politiche di coesione e inclusione sociale. Infatti, la crescita di un territorio si misura anche dalla capacità di coinvolgere nei processi di sviluppo chi, per motivi economici e sociali, rischia di restare indietro.

Il Microcredito si dimostra ancora una volta lo strumento di intervento che meglio risponde alle finalità appena menzionate, in grado di sostenere non solo economicamente, ma anche psicologicamente e socialmente, gli individui in condizioni di disagio e di povertà, riconoscendo loro il diritto al credito, non per le “cose” da loro possedute, ma per le “relazioni” costruite all’interno del loro percorso di vita.

Il microcredito si configura, quindi, come strumento elettivo di sviluppo culturale e di recupero sociale delle fasce deboli della popolazione e di lotta all’esclusione finanziaria.

Lo sviluppo culturale e il recupero sociale delle fasce deboli comportano effetti per l’individuo e per tutto il territorio a cui lo stesso appartiene.

Ne è espressione la località di Ostia, dove il Microcredito, con i suoi numeri in crescita esponenziale, sta permettendo a tantissime persone di diventare fonte di ricchezza economica e sociale di un luogo spesso condizionato da difficoltà tali da limitare la possibile crescita di alcuni settori e il contributo attivo dell’individuo alla vita sociale, culturale, politica ed economica del territorio stesso.

Abbiamo dunque incontrato il Dott. Marco Bagazzini, Direttore della Filiale Lido di Ostia della Banca di Credito Cooperativo di Roma in Via Rosa Pietro, il quale ci ha espresso le sue opinioni sul Microcredito, sia come strumento di sviluppo per il mondo imprenditoriale sia come punto di forza per il territorio di Ostia.

Siamo infine entrati nel cuore del Microcredito conoscendo il Sig. Luca Leoni, titolare del Komorebi Restaurant – Japanese Fusion Restaurant in Piazza di Tor San Michele e la Sig.ra Giusy Somma, titolare del centro estetico Beauty Lounge in Via Alessandro Bertolini, che ci hanno raccontato come, grazie ai finanziamenti ottenuti e al supporto del Tutor del Microcredito, hanno potuto finalmente realizzare il sogno di avere una propria attività lavorativa.

Intervista al Dott. Marco Bagazzini - Direttore Banca di Credito Cooperativo di Roma Agenzia 134 di Ostia

Buongiorno Direttore. Innanzitutto, grazie per la sua disponibilità. Parliamo di Microcredito. Vorrei conoscere la Sua opinione sullo strumento e soprattutto come lo stesso si sviluppa all’interno della sua filiale e che tipo di rapporto si instaura con i clienti che vi si avvicinano.

Lo strumento del microcredito secondo me è uno strumento di politica sociale attiva, aiuta, supporta i giovani o le persone che hanno deciso di intraprendere un’attività imprenditoriale in maniera attiva e possibilista. Attraverso il microcredito, infatti, è possibile lanciare un segnale di ottimismo a tutte quelle persone che hanno delle ottime idee imprenditoriali, e che nella prassi non avrebbero strumenti per potersi attivare per fare impresa, per crearsi un lavoro, per crearsi una prospettiva e, soprattutto, per crearsi un futuro. Il microcredito sotto questo punto di vista è uno strumento straordinario perché le persone che lo comprendono e che mettono la vita dentro questa idea difficilmente non riescono nella realizzazione dei propri progetti. Molte delle esperienze che ho avuto sono state caratterizzate da percentuali positive altissime di ragazzi che hanno iniziato un’attività spesso artigianale e che negli anni sono cresciuti, mettendo su famiglia e assumendo nuovo personale.

Quindi, secondo Lei, è possibile affermare che lo strumento del microcredito, oltre a dare la possibilità a chi ha un’idea imprenditoriale di avviare una propria attività, inneschi realmente l’inclusione sociale ed economica dell’individuo all’interno del territorio?

Assolutamente sì. È un sistema di aiuti, mi conceda il termine, attivo. Il finanziamento ricevuto non deve essere visto come un bonus fine a sé stesso, ma si concretizza alla fine della spesa attraverso lo sviluppo dell’idea imprenditoriale dell’individuo e questo oltre a sviluppare il mercato economico di un territorio può creare dignità, principio su cui si fonda il lavoro.

Potrebbe darci un’indicazione di massima sui numeri del microcredito nella Sua filiale?

Gli importi del microcredito sono piuttosto ridotti rispetto a quelli che possono essere gli impieghi di una filiale. Quello che è impressionante è il numero delle richieste, noi infatti lavoriamo un centinaio di pratiche. Quello su cui vorrei porre l’attenzione è il volume dei finanziamenti, perché se pur si tratta di importi relativamente piccoli, gli stessi riescono comunque ad aiutare una quantità di popolazione importantissima, ed è proprio questo meccanismo di aiuti che ha quale conseguenza la responsabilizzazione della persona che difficilmente verrà meno agli impegni presi. Le persone ci mettono la vita, ci mettono la speranza dentro questo progetto. Posso sicuramente affermare come, per un territorio come quello di Ostia, le attività avviate grazie al microcredito sono veramente tante, e in ogni categoria, a partire dalla tintoria, al piccolo bar, alla pizzeria e la piccola impresa edile, etc.

Ecco a proposito del territorio… Ostia come sappiamo è un territorio che nel suo complesso si appalesa essere a volte molto difficile, soprattutto per lo sviluppo sia della persona fisica sia della persona imprenditore. Quanto oggi, secondo Lei, il microcredito può incidere su questo meraviglioso territorio?

Il microcredito è attualmente un’ancora di salvezza per chi non vuole intraprendere altri tipi di “carriere”. Perché se si è costretti ad arrangiarsi in lavori diversi lo si fa per poter andare avanti, ma attraverso il microcredito si ha la possibilità “dignitosa” di creare e sviluppare una propria prospettiva di vita e lavorativa diventando un imprenditore “importante” per il territorio. E secondo me, questo strumento che dà dignità, ha quale conseguenza quella di togliere tanto anche alla criminalità, attraverso la sottrazione di quell’humus che molto spesso finisce per diventare manovalanza per la “cattiva” imprenditoria.

Possiamo dunque affermare che il microcredito si prospetta essere quel trampolino di lancio per l’individuo che sviluppando la propria attività d’impresa e il proprio sogno, riesce a incidere positivamente, non solo sul proprio portafoglio, ma anche sullo sviluppo del territorio stesso.

Assolutamente si, perché magari non si ha l’esperienza per imprendere immediatamente, ma si ha una buona idea e tanta voglia di fare, il microcredito apre le porte, è uno strumento che accoglie, che aiuta a partire in termini economici, supporta in termini strutturali con un tutor e bisogna “solo” metterci buona volontà per sviluppare l’idea e, dunque, perché andar via dal territorio a cui si appartiene?

Il sogno di Giusy Somma - Titolare Beauty Lounge

Buongiorno Giusy. Vorremmo conoscere l’origine della tua idea di aprire questa attività, vorrei che ci raccontassi la tua storia, cosa fai e soprattutto quali sono i tuoi obiettivi per il futuro.

Ho iniziato il corso circa 15 anni fa e mi sono appassionata a questo lavoro, ho sempre sognato di aprire un centro estetico tutto mio, una sfida, e questo perché ho le mie idee e mi piace quello che faccio. Ho iniziato lavorando come dipendente presso un altro negozio, e già all’epoca sognavo di farlo a modo mio, sentendomi stretta nel ruolo di dipendente. Purtroppo, però, sapevo di non potermelo permettere, perché con lo stipendio da dipendente nessuno ti garantisce, in particolare le banche, un finanziamento, o hai delle garanzie forti, ma capita raramente.

Per me, riuscire ad ottenere un finanziamento era qualcosa che pensavo fosse impossibile.
In questa prospettiva, quanto è stato fondamentale per te lo strumento del microcredito, quanto pensi ti abbia aiutato e come pensi che potrebbe aiutarti nel raggiungimento dei tuoi obiettivi?

Per me il microcredito è stata la via d’uscita, la chiave per realizzare il mio sogno. A tutt’oggi ancora non ci credo di essere riuscita ad avere questa possibilità e aver potuto aprire il mio negozio. Non avevo garanzie come dicevo prima, avevo solo il mio progetto e il mio sogno.

Parliamo del progetto, dove speri che ti porterà questa opportunità?

Sono partita da questo per mettere in pratica la mia idea di estetica per poi avere altri sbocchi, fare altre cose; come corsi di massaggio e di estetica. Aspiro a cose grandi, quindi il microcredito è stato un trampolino di lancio perfetto.

Posso chiederti qual è l’importo che ti è stato erogato?

Mi hanno dato 40.000€, così come mi era stato prospettato nel business plan.
Ecco, proprio in merito al business plan, mi piacerebbe sapere quanto è stato fondamentale il supporto del tutor?

È stato tutto! Perché quando si iniziano questi percorsi non si sa mai cosa fare e così come lo è stato per me, immagino lo sia stato anche per altre persone e quindi il tutor, faccio il suo nome perché ci tengo, Luca Di Giulio, per me è stato fondamentale. Mi ha spronata, mi ha aiutata e quando non sapevo cosa fare, mi ha stimolata e guidata. È stato una guida che mi ha portata dritta all’obiettivo. Ce l’ha messa tutta, anche più di me. Ho sentito la sua grinta e questo per me è stato un grande stimolo. Ancora oggi Luca Di Giulio c’è, è il mio tutor e so che mi seguirà anche nel futuro, quindi non mi sento sola.

Bene! Allora ti auguro una lunghissima carriera e soprattutto che i tuoi progetti si possano realizzare il più velocemente possibile. Speriamo di rivederci con grandi novità.

Assolutamente sì, Vi aspetto! Grazie, grazie, grazie a voi.

La storia di Luca Leoni - Titolare Komorebi Restaurant

Buongiorno Luca! È un piacere conoscerti. Vorrei innanzitutto partire dal conoscere da dove è nata la tua idea di prendere in gestione questo locale avviandoti così nel mondo dell’imprenditoria.

Noi, parlo di noi, perché siamo tre ragazzi molto giovani, ci siamo inseriti nel mondo dell’imprenditoria tramite questo locale. Infatti, questo locale è stato aperto da un’altra persona, io e i miei soci all’inizio eravamo dei dipendenti. Il locale non andava molto bene, ma nonostante tutto noi ci credevamo ed essendoci affezionati sia al posto, che tra di noi, abbiamo deciso di costituire una società, effettuare un fitto d’azienda e prenderlo in gestione. Tutto questo è stato possibile sicuramente grazie alla nostra banca la BCC e allo strumento del microcredito. La nostra situazione economica, infatti, non era delle migliori appunto in quanto dipendenti, eravamo camerieri o cuochi.

Sotto questo aspetto, quanto il microcredito è stato fondamentale per te e per i tuoi colleghi per l’avvio del vostro sogno?

Molto sicuramente. Noi venivamo da una doppia esperienza… inizialmente, infatti, venivamo da un’altra sede, nella quale anche lì abbiamo effettuato un fitto d’azienda e grazie al microcredito abbiamo, con la nostra precedente società, avuto accesso a un primo prestito di 25.000€, con i quali ci è stato possibile apportare delle piccole migliorie al locale e coprire i costi dell’avviamento, il tutto per poter risollevare il ristorante. Dopodiché ci siamo spostati costruendo quella che oggi è casa nostra, chiudendo la precedente società e aprendone una nuova con la quale abbiamo avuto accesso a un altro fondo di 40.000€ che ci ha permesso di costruire tutto quello che è ad oggi il nostro ristorante.

Proprio nell’ottica di costruzione, in tutto il percorso, anche al fine di accedere all’istituto del microcredito, quanto è stato fondamentale l’apporto, e il supporto, del tutor?

Sicuramente molto! Il nostro tutor Gino Malavasi, con cui a tutt’oggi mi sento, confrontandomi per qualsiasi cosa, posso dirti che è stato davvero un tutor a tutti gli effetti. Ci ha seguito dall’inizio della pratica fino alla fine, sia nei colloqui con la banca e sia attraverso la realizzazione di un business plan, che per essere realizzato ha bisogno di una persona formata e preparata, e lui lo è!

E da qui al prossimo futuro quali sono i vostri obiettivi?

Sicuramente vogliamo andare avanti con il nostro nuovo ristorante e renderlo il più stabile possibile e poi penseremo ai prossimi obiettivi. Step by step…

Allora in bocca al lupo per il futuro.

Grazie mille!

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