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MISSIONE TUTOR: FULVIO BARION IL SOCIOLOGO CHE SOSTIENE GLI INVESTIMENTI
Fulvio Barion è tutor del microcredito dal 2018 ma opera nel settore economico e finanziario da oltre quarant’anni. È un esperto che ha deciso di sostenere le politiche microfinanziarie e occuparsi anche di quei particolari soggetti che non hanno accesso alle ordinarie linee di finanziamento.
La sua vocazione è da cercare anche nella sua seconda passione/professione: la sociologia, infatti Fulvio non è solo un consulente ma anche un sociologo che trasporta l’idea di ‘fare rete’ per il territorio nella concretezza economica di investimenti e piccole attività.
A lui abbiamo rivolto alcune domande sulla sua attività come tutor ENM.
Cos’è per lei il microcredito e a cosa serve?
Il microcredito è molto più di un semplice prestito. È un atto di fiducia verso chi ha un’idea e la voglia di mettersi in gioco, ma non ha accesso al credito tradizionale. Permette alle persone di costruire il proprio futuro con le proprie mani, di sentirsi parte attiva dell’economia e della società. Potremmo definirlo attraverso la sua funzione di strumento che permette il riscatto e la dignità dell’individuo attraverso il lavoro. Un esempio che ricordo con affetto è quello di una signora, rimasta senza lavoro a un’età in cui ricollocarsi è difficile, che con un microcredito ha aperto una piccola attività di catering per eventi locali. Non solo ha creato il suo lavoro, ma ha anche assunto altre due persone. Si produce così un impatto sociale ed economico esponenziale, trasformando la vita di individui e intere famiglie.”
Quali sono le principali difficoltà che riscontra oggi nell’accesso al credito per le imprese?
Le difficoltà maggiori difficoltà sono legate alla percezione del rischio da parte delle banche, accentuata dalle nuove normative, e alla mancanza di una cultura finanziaria adeguata tra le imprese, specialmente le più piccole. Molte aziende non riescono autonomamente a presentarsi al meglio agli istituti di credito, sia per bilanci ‘storici’ che non contemplano una previsione di allargamento, oppure per l’incapacità dei neo imprenditori di formulare business plan. Nel mio ruolo, mi occupo di tradurre le esigenze dell’impresa nel linguaggio della banca, aiutandole a costruire business plan solidi, a ottimizzare la loro struttura finanziaria e a comunicare efficacemente il proprio valore. Posso affermare di essere un facilitatore agevolando l’incontro tra domanda e offerta di credito.
Da sociologo, come interpreta i fenomeni di accesso al credito e integrazione nelle comunità locali grazie alla microfinanza?
Oggi l’economia sta accelerando profonde trasformazioni sociali. Vediamo una crescente polarizzazione del mercato del lavoro, nuove forme di precarietà e sfide legate all’automazione e all’intelligenza artificiale. Nelle comunità locali l’esclusione finanziaria può generare disuguaglianze che devono essere sanate creando opportunità, ed è qui che il ruolo del sociologo diventa cruciale: identificare queste dinamiche e proporre modelli che favoriscano il benessere diffuso. L’integrazione, sia dei giovani nel mondo del lavoro che dei migranti, è un tema centrale che richiede politiche attive e una maggiore sinergia tra mondo dell’impresa e istituzioni sociali, per evitare frammentazioni e favorire la coesione.
Cosa significa essere tutor di microcredito con un messaggio rivolto soprattutto ai giovani?
Essere tutor dell’Ente Nazionale per il Microcredito è una vocazione profonda. Significa offrire una possibilità concreta a giovani e a chi ha perso il lavoro, aiutandoli a costruire o ricostruire il proprio futuro. Con dedizione incarno la missione dell’Ente: non restare in disparte, ma agire per il futuro del Paese, riflettendo la convinzione che la virtù di pochi possa ispirare e guidare molti, come insegnava Machiavelli. Nel mio operato da tutor ho sostenuto oltre duecento persone aiutandole a realizzare la propria impresa. Ai giovani direi: non abbiate paura di osare, di sbagliare e di reinventarvi. Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, e le competenze oggi richieste vanno oltre la sola preparazione tecnica: sono la flessibilità, la capacità di problem solving, l’empatia e l’etica. Investite nella vostra formazione continua, ma soprattutto, coltivate la vostra curiosità e la vostra umanità. Se sognate di avviare un’impresa, non fermatevi alla prima difficoltà; cercate il supporto giusto, come il microcredito, e fate rete.