Yisu - Modello Per Formare E Accompagnare Alla Creazione Di Impresa Che Ha Attraversato La Crisi Covid 19 E Si È Rafforzato

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Nicola Patrizi

Coordinatore progetto Yes I Start Up

Abstract

Yes I Start Up è un progetto di politica attiva del lavoro realizzato dall’Ente Nazionale per il Microcredito in accordo istituzionale con Anpal-l’Agenzia del Ministero del Lavoro, nato per accompagnare e formare i giovani Neet (ragazzi dai 18 ai 29 anni che non studiano, non lavorano né seguono attività formative) alla definizione della loro idea di impresa e alla presentazione della domanda di finanziamento al Fondo Selfiemployment gestito da Invitalia o altre misure di finanziamento pubbliche. Il progetto realizzato in via sperimentale nel periodo 2018-2020 è diventato un modello replicabile, già adottato dal 2019 dalla Regione Calabria è ripartito nel 2021 a livello nazionale anche per il target donne inattive e disoccupati di lunga durata e ha coinvolto sino a oggi oltre 3500 destinatari.

Dopo la pausa dell’elezione del Presidente della Repubblica riparte la corsa alle riforme e alle progettualità previste nel PNRR per raggiungere il prossimo obiettivo semestrale di giugno 2022. Tra i temi che interessano più da vicino l’azione dell’Ente Nazionale per il Microcredito c’è senza dubbio il sostegno all’autoimprenditorialità e l’accesso al credito che l’Ente sostiene con diverse iniziative ormai da oltre un decennio. La riforma di sistema delle Politiche attive del lavoro prevista nel Pnrr sembra però non considerare l’autoimpiego almeno nell’attuale assetto dato dai quattro pilastri della riforma: il rafforzamento dei Centri per l’Impiego, il Programma di Garanzia di Occupabilità dei lavoratori (Gol), il Fondo Nuove Competenze e l’estensione della collaborazione tra i sistemi pubblico e privato. In questo scenario e soprattutto nell’ambito del programma GOL, in corso di definizione nelle declinazioni regionali, i temi dell’autoimprenditorialità e dell’autoimpiego non trovano quindi una specifica collocazione, nonostante a livello europeo le “competenze sulla creazione di impresa” siano considerate ormai non solo di interesse per chi aspira a diventare imprenditore, ma vengono connotate come competenze trasversali. Si tratta di competenze ritenute utili al bagaglio formativo di tutti gli studenti e lavoratori e già nelle scuole primarie, soprattutto nel nord Europa, sono stati introdotti percorsi formativi specifici sulla creazione di impresa. Il sostegno all’autoimpiego è quindi rimandato ad altre iniziative del Ministero del lavoro da considerare anche nell’ambito della programmazione dei fondi strutturali 2021-2027, la cui declinazione operativa ha subito un importante ritardo a causa dell’attenzione emergenziale dedicata all’avvio del Pnrr.

È proprio grazie alle risorse comunitarie del programma Garanzia Giovani e al PON SPAO che l’Ente Nazionale per il Microcredito nel 2018 e quindi già prima della crisi Covid 19, ha avviato in collaborazione con Anpal la sperimentazione del progetto Yes I Start Up, dedicato a formare e accompagnare i giovani Neet verso l’accesso a misure di finanziamento pubblico dedicate alla nascita di nuove imprese e in particolare al Fondo Selfiemployment, la cui attuazione è assicurata da Invitalia (https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/nuovo-selfiemployment). Nel 2018 eravamo in un momento relativamente tranquillo rispetto alla situazione che abbiamo vissuto negli ultimi due anni e nessuno si sarebbe mai aspettato che una crisi prima sanitaria e immediatamente dopo economica e sociale potesse generare il disastro al quale abbiamo assistito a partire dal 2020, con pesanti ripercussioni non solo sul PIL ma anche e soprattutto sul nostro stile di vita. Quando è stato concepito il modello di lavoro Yes I Start Up la nostra preoccupazione era dare risposte concrete alle centinaia di migliaia di ragazzi che vivevano la condizione di Neet (ragazzi che non studiano, non lavorano ne si formano) con l’Italia maglia nera in Europa sulla capacità di inserire i giovani nel mondo del lavoro. L’obiettivo era quello di raggiungere i giovani su tutto il territorio nazionale e garantire loro la possibilità di accedere gratuitamente e in tempi brevi a percorsi formativi e di accompagnamento per l’accesso al fondo Selfiemployent, ma anche ad altre misure di finanziamento pubblico. Al sud ad esempio è stato supportato l’accesso al programma Resto al Sud, attivo nelle regioni del mezzogiorno e con una quota importante di agevolazione a fondo perduto. Yes I Start Up Neet è quindi nato come progetto sperimentale per aiutare, per la prima volta e in tutta Italia, i giovani Neet nel delicato percorso di avvicinamento all’attività di impresa, guidandoli sino alla redazione consapevole del Business plan e alla presentazione della richiesta di finanziamento, anche scoraggiando i poco consapevoli.

Con lo scopo di informare e coinvolgere i giovani Neet su tutto il territorio nazionale, in un percorso di formazione e accompagnamento della durata di 80 ore, il modello ha puntato su tre elementi chiave:

La creazione di una rete partenariale pubblico/privato operativa in tutta Italia, per consentire il più facile accesso dei giovani alle attività formative. A tal fine la possibilità di far parte della rete è stata aperta a tutti quei soggetti pubblici e privati e a quelle professionalità già attive nell’attività formativa e/o di accompagnamento dei giovani verso la creazione di impresa. La rete è stata concepita come rete partenariale aperta, di facile accesso, grazie a requisiti e regole di ingaggio estremamente semplificate per coinvolgere una vasta platea di soggetti a cui demandare l’azione formativa per essere più vicini possibile ai destinatari. La rete è stata creata con avviso pubblico nazionale dedicato a Enti di formazione, agenzie, professionisti, associazioni, camere di commercio, università, terzo settore. I soggetti partner della rete -soggetti attuatori dell’azione formativa- usufruiscono di un supporto di uno staff centrale e di “agenti territoriali” presenti a livello regionale, che hanno il compito di coadiuvare i partner di rete, con attività informative, di raccordo con i Centri per l’impiego, di supporto diretto ai Giovani Neet;

La progettazione di un percorso formativo, completo dei materiali d’aula fornito a tutti i docenti indicati dai soggetti attuatori. Inoltre, ogni singolo docente prima di avviare l’attività formativa deve partecipare a una formazione preliminare per garantire il mantenimento di uno standard omogeneo dell’attività formativa verso i Neet in tutto il territorio nazionale.

Una piattaforma di gestione per supportare i processi amministrativi e per garantire il coordinamento dell’azione di rete e un’azione di comunicazione coordinata con Anpal, incentrata su un linguaggio vicino ai ragazzi e su strumenti social.

Questa organizzazione assistita da un piano di comunicazione coordinato con Anpal e dai contenuti innovativi, ha fornito al progetto un’operatività immediata su tutto il territorio nazionale anche se nella prima sperimentazione 2018-2020 ci si è concentrati sulle regioni del Sud, più colpite dalle difficoltà di accesso al mondo del lavoro da parte dei Neet. I risultati ottenuti al termine della prima sperimentazione hanno permesso al progetto di essere identificato come buona pratica nazionale e già a pochi mesi dall’avvio è stata promossa una prima replica nella Regione Calabria con il sostegno delle risorse regionali di garanzia giovani, generando di fatto un progetto parallelo con dimensione regionale.

Al 31 dicembre 2020 il progetto nazionale ha formato e accompagnato oltre 1700 Neet di cui oltre il 50% ha presentato una richiesta di contributo e 350 domande sono state ammesse a finanziamento consentendo l’avvio di nuove attività. Nella sola Regione Calabria invece con il progetto partito già a fine 2018, sono stati ben 1000 i Neet coinvolti, con oltre 600 domande di contributo presentate e oltre 400 imprese finanziate. La ricaduta complessiva in termini di investimento ha visto un impiego di risorse di oltre 31 milioni di euro e 750 nuove imprese nate nonostante la crisi covid 19 che ha condizionato un’intera annualità del progetto.

Nell’analisi di questi numeri non si può quindi non considerare che il progetto ha attraversato nel pieno della sua attuazione le enormi difficoltà conseguenti alla crisi Covid 19. Da marzo 2020, quando è stato dichiarato il primo stato di emergenza erano in corso di svolgimento oltre 50 percorsi formativi in diverse regioni, che sono stati improvvisamente interrotti. Quest’evento che di per sé ha rischiato di far decadere il progetto per l’impossibilità di svolgere l’attività d’aula ha invece creato le basi per innovare i processi di lavoro.

Per consentire al progetto di continuare nella missione assegnata, in soli due mesi è stata progettata e rilasciata una piattaforma FAD di progetto, messa a disposizione gratuitamente di tutti i soggetti attuatori e già dal mese di maggio 2020 sono riprese le attività nella modalità FAD sincrona. Allo stesso tempo sono stati riorganizzati tutti i processi di lavoro in ottica di smartworking per consentire oltre alla formazione in FAD, la gestione dell’intero progetto in modalità digitalizzata. La piattaforma nata in emergenza al fine di consentire la ripresa delle attività formative, nel perdurare dell’emergenza covid si è pian piano evoluta, estendendo il processo di informatizzazione anche a tutti i processi gestionali e amministrativi. È stato importante lo spirito di reazione non solo del personale di progetto e dei soggetti attuatori e docenti ma anche e soprattutto dei giovani che hanno creduto nelle loro possibilità, continuando a richiedere di poter partecipare ai corsi. Per molti è stata anche una opportunità per impegnarsi nei difficili momenti di Lock down.

Nel 2021 il progetto, grazie ai risultati della prima edizione, è stato rifinanziato da Anpal ed esteso anche ai target Donne inattive e ai Disoccupati di lunga durata, con Yes I Start Up D&D, per accompagnare il nuovo Fondo Selfiemployment.

Da maggio 2021 con la seconda edizione del progetto è ripresa l’attività formativa e di accompagnamento per i Neet e da luglio è partita anche l’azione rivolta alle donne inattive e ai disoccupati di lunga durata. Anche il 2021 è stato condizionato dalla crisi Covid 19, con i nuovi lock down e le restrizioni, ma nonostante l’accanimento del virus, al 31 dicembre 2021 sono stati quasi 300 i Neet coinvolti con 231 percorsi conclusi, e soprattutto quasi 600 le donne inattive e i disoccupati di lunga durata con circa 500 percorsi conclusi. Dai dati monitorati a gennaio 2022 risulta un interesse di oltre il 50% dei destinatari che al termine del percorso formativo hanno espresso interesse a richiedere un finanziamento. Si conferma soprattutto nelle regioni del Sud una forte concentrazione verso il Fondo “resto al sud”, mentre è minore per Selfiemployment, attualmente non assistito dal finanziamento a fondo perduto. A differenza del periodo pre-covid abbiamo invece registrato un nuovo interesse a partecipare ai percorsi formativi nelle regioni del Nord, dove Selfiemployment rappresenta un’ottima opportunità per accedere a un finanziamento che non richiede requisiti di bancabilità ed è a tasso zero. Questo interesse mostra anche un cambiamento di scenario con una platea soprattutto femminile che manifesta interesse verso opportunità di autoimprenditorialità. Il dato aggregato dei target Neet, Donne inattive e Disoccupati di lunga durata al 31 dicembre 2021, ma che fa riferimento a sei mesi di attività, restituisce una platea di circa 900 destinatari assistiti dal progetto nazionale. Anche nella Regione Calabria il progetto è proseguito, per il target Neet e per gli under 35 grazie alle risorse dell’Asse I bis di garanzia giovani con numeri che confermano il successo della prima edizione

L’investimento verso l’innovazione di processi di lavoro è proseguito con la nuova edizione del progetto e oggi Yes I Start Up è l’unico progetto in Italia che gestisce tutti i processi di lavoro in modalità totalmente on line e senza carta. L’accreditamento dei soggetti attuatori, l’iter amministrativo e di controllo preliminare ai corsi, la calendarizzazione e la gestione delle singole giornate d’aula, la rendicontazione dei singoli corsi e la rendicontazione del progetto, sono gestiti unicamente attraverso la piattaforma web. Al termine di ciascun corso la piattaforma permette di consuntivare in tempo reale il valore del corso, parametrato a costo standard il contributo da rimborsare al soggetto attuatore ed entro 15 giorni lavorativi il soggetto erogatore della formazione riceve il contributo per l’attività svolta.

Questo modello ha caratteristiche di replicabilità e può essere esteso, come misura di accompagnamento e di formazione preliminare, a tutte le iniziative che prevedono finanziamenti per l’autoimprenditorialità, sia nazionali che regionali. La modalità di gestione risulta molto vantaggiosa in quanto tutti i processi amministrativi e di controllo sono stati semplificati e sono gestiti in piattaforma. Ciò ha generato l’interesse di alcune regioni tra cui Marche, Puglia, Umbria, Toscana e Veneto. Lo stesso Ministero del Lavoro nei documenti preparatori della prossima programmazione comunitaria ha considerato il modello Yes I Start Up idoneo per essere attuato in maniera strutturata come azione di sistema.

Si auspica, in una visione evoluta delle future Politiche attive del lavoro che il sostegno all’accompagnamento e alla formazione all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità possa assumere un ruolo complementare e sinergico alle altre misure per l’occupazione e che le misure di finanziamento nazionali e regionali siano armonizzate per evitare duplicazioni e ridondanze. Soprattutto con il modello di lavoro Yes I Start Up si potrebbe realizzare una sinergia tra interventi dello Stato centrale e quello delle Regioni, in grado di attuare una auspicata complementarietà tra le azioni di politica attiva e le misure finanziarie ed evitare che a livello regionale si vadano a duplicare azioni di sistema già garantite a livello centrale.

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