Articoli

ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA IN ITALIA: ANALISI CRITICA SULL’INSUFFICIENZA STRUTTURALE
L’alfabetizzazione finanziaria rappresenta la capacità di comprendere e utilizzare efficacemente concetti e strumenti finanziari di base, quali risparmio, investimento, indebitamento e pianificazione economica.
In un contesto economico sempre più complesso, la mancanza di competenze finanziarie adeguate può generare vulnerabilità economiche diffuse.
Il confronto internazionale
Secondo i dati OCSE (2016), l’Italia figura tra gli ultimi posti nei principali indici di alfabetizzazione finanziaria. A fronte di una media OCSE del 62%, l’Italia raggiunge appena il 37%, classificandosi penultima, davanti solo alla Colombia. Anche studi successivi, come quello promosso dalla Banca d’Italia nel 2020, confermano questa posizione di svantaggio, soprattutto tra i giovani e le donne.
Un’altra analisi mostra come meno del 40% degli italiani comprende pienamente l’effetto erosivo dell’inflazione sui risparmi o la relazione tra tassi di interesse e rendimento degli investimenti e diversificazione del rischio.
Percentuale di adulti che rispondono correttamente a tutte e tre le domande OCSE:
Paese % risposte corrette
Danimarca 71%
Germania 66%
Paesi Bassi 65%
Svezia 64%
Regno Unito 62%
Francia 52%
Spagna 49%
Italia 37%
Colombia 36%
Questo scenario si traduce in una generale difficoltà della popolazione a compiere scelte finanziarie informate, come investimenti, mutui o previdenza.
Conseguenze economiche e sociali della bassa alfabetizzazione
La scarsa educazione finanziaria ha effetti diretti sul benessere individuale e collettivo.
Gli italiani tendono a detenere una quota eccessiva di risparmio liquido, penalizzando la redditività complessiva del patrimonio.
Come evidenziato da uno studio Consob (2022), oltre il 30% dei risparmiatori italiani conserva il denaro su conti correnti o libretti postali, strumenti scarsamente remunerativi e soggetti all’inflazione.
Un’altra conseguenza è la vulnerabilità agli strumenti finanziari complessi e alle truffe.
La scarsa comprensione dei meccanismi finanziari di base (concetti elementari come: il rendimento netto, l’effetto dell’inflazione e l’importanza della diversificazione) espone ampie fasce della popolazione a decisioni impulsive o mal consigliate.
Inoltre, si rileva una scarsa propensione alla pianificazione previdenziale: solo il 20% degli italiani dichiara di aver pianificato in modo dettagliato la propria pensione, contro il 40% della media europea.
Scelte di allocazione del risparmio in Italia:
Strumento % utilizzo
Conto corrente / deposito 58%
Libretto postale 21%
Investimenti finanziari
(fondi, azioni, obbligazioni) 15%
Altro 6%
Analisi demografica:
genere, età e istruzione
Differenze marcate emergono anche sul piano socio-demografico.
Le donne risultano avere una media di risposte corrette significativamente inferiore agli uomini. Anche l’età è un fattore: i giovani adulti (18-34 anni) hanno i punteggi più bassi, mentre la fascia 55-64 anni mostra maggiore consapevolezza finanziaria.
Alfabetizzazione finanziaria per genere ed età:
Categoria Percentuale di risposte corrette
Uomini 43%
Donne 32%
Età 18–34 29%
Età 35–54 39%
Età 55–64 45%
Il livello di istruzione è anch’esso determinante: chi possiede un titolo universitario mostra una comprensione decisamente maggiore rispetto a chi ha un’istruzione secondaria o inferiore.
Cosa si sta facendo e cosa si dovrebbe fare
Una delle principali criticità risiede nell’assenza di una formazione finanziaria strutturata nei programmi scolastici. A differenza di altri Paesi, come Regno Unito, Canada o Australia, dove l’educazione finanziaria è inserita stabilmente nei programmi scolastici sin dalle scuole primarie, l’Italia ha avviato solo di recente progetti pilota su scala limitata, spesso promossi da iniziative private o regionali.
La carenza si estende anche all’ambito universitario, dove solo una minima parte degli studenti ha accesso a corsi di economia o gestione finanziaria. Questo si traduce in una popolazione adulta che affronta scelte cruciali – come la sottoscrizione di mutui, investimenti, pensioni integrative – senza strumenti conoscitivi adeguati.
Il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, istituito dal MEF nel 2017, ha promosso campagne informative e iniziative come il “Mese dell’educazione finanziaria”. Tuttavia, l’impatto resta limitato se non si integrano stabilmente questi percorsi nel sistema scolastico, coinvolgendo, oltre alle scuole e università, le aziende, gli intermediari finanziari ed i media.
È fondamentale, quindi, attuare un piano che preveda:
- Integrazione nei programmi scolastici a partire dalle scuole primarie;
- Campagne Pubbliche strutturate sui media tradizionali e digitali
- Formazione continua per insegnanti e adulti, attraverso corsi finanziati o agevolati;
- Collaborazioni tra settore pubblico e privato, coinvolgendo banche ed altri intermediari finanziari, associazioni dei consumatori, università;
- Incentivi alla pianificazione previdenziale, come detrazioni fiscali per l’adesione a fondi pensione e adeguata formazione per gli utenti finali e per gli intermediari.
Conclusioni
In conclusione è necessario colmare rapidamente il divario in alfabetizzazione finanziaria per garantire un futuro economicamente sostenibile alle nuove generazioni.
Come sottolinea anche la Banca Mondiale, “una buona educazione finanziaria è un elemento chiave per la crescita inclusiva” (World Bank, 2018). Non si tratta solo di una competenza tecnica, ma di una vera e propria abilità per la vita (life skill), indispensabile per navigare con consapevolezza in un mondo economico sempre più instabile e competitivo.
La bassa alfabetizzazione finanziaria rappresenta un ostacolo allo sviluppo economico individuale e collettivo. Colmare questo divario significa potenziare l’autonomia decisionale dei cittadini, rafforzare il sistema previdenziale e rendere il mercato finanziario più equo e accessibile.
Solo attraverso un’azione coordinata tra istruzione, politiche pubbliche e impegno civico sarà possibile invertire la rotta.
____________
Per approfondire:
OCSE (2016). OECD/INFE International Survey of Adult Financial Literacy Competencies.
Consob (2022). Report on investment choices of Italian households.
Banca d’Italia (2020). Indagine sui comportamenti finanziari degli italiani.
World Bank (2018). Enhancing Financial Capability and Inclusion in Low and Middle Income Countries.